La città della scienza a napoli viene totalmente distrutta dalle fiamme.
La casta della disinformazione e la casta della cattiva politica coprono ancora una volta l’ennesimo evidente attentato terroristico mafioso, l’ennesima sfida dell’anti-stato allo stato.
Proprio quando l’immobilismo politico garantisce spazi di eversione, la mafia italiana spa (mafia siciliana, ‘ndrangheta calabrese, camorra napoletana,sacra corona unita pugliese) lancia l’ennesimo attacco di stampo terroristico, lancia l’ennesima sfida allo stato italiano.
Come possiamo ben comprendere, la forza delle mafie è stata lasciata crescere a dismisura in questa democrazia bloccata, finta e posticcia, fatta di sola apparenza e di alcuna sostanza.
Dopo la stagione delle stragi mafiose, la stagione degli attentati terroristici mafiosi, dopo la stagione delle trattative traditrici delle vili istituzioni dello stato con le mafie, dopo l’attentato terroristico dinanzi ad una scuola a brindisi, attentato in cui cade vittima una innocente ragazza di 16 anni, Melissa Bassi e restano ferite altre ragazze sue coetanee, dopo tutto questo, la mafia alza il tiro e sfida ancora una volta uno stato lento e vile, debole e degradato.
Quella scuola aveva vinto un premio nel tema della Legalità e porta il nome di “Francesca Laura Morvillo Falcone”.
L’impotenza dello stato si legge tutta in questi decenni di fango e di tradimento, di polvere e di malavita impunita,
Ma i mafiosi sono come i cani:
distinguono benissimo la paura in chi gli è di fronte, ed attaccano subdolamente, nei momenti di maggiore assenza (leggi paura) dello stato, della politica, delle istituzioni.
Giovanni Falcone disse che « La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.».
La fine del fenomeno mafioso quindi, coinciderà con la sua morte fisica, con la morte fisica dei mafiosi.
Se esistesse una classe dominante di vincitori di concorso pubblico e di pubbliche elezioni non asservita alle organizzazioni mafiose, vedremmo, dopo questo vile attentato, una applicazione a tolleranza zero della legge nei confronti dei mafiosi, come vedremmo l’immediata approvazione di una unica legge con tre articoli:
articolo 1
uccidere un mafioso, sia volontariamente che involontariamente, non è reato
articolo 2
il reato di associazione mafiosa è punito con la morte per impiccagione in pubblica piazza
articolo 3
chiunque si renda complice o favorisca in qualunque modo un soggetto mafioso od una organizzazione mafiosa, sia che ne ottenga un utile diretto od indiretto o non ottenga alcun utile, ovvero agisca in sostegno o collaborazione in favore di un mafioso o di una mafia sotto ricatto o minaccia o liberamente, viene punito con la pena di morte a mezzo impiccagione in pubblica piazza.
Pena di morte per il reato (che ancora non c’è) di “comportamento mafioso”.
Non c’è altra strada da questa, non c’è mai stata.
Gustavo Gesualdo
alias Il Cittadino X